Arles

La città che ha ispirato Van Gogh

Insignita del marchio "Ville d'Art et d'Histoire" (Città d'Arte e di Storia), iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, Arles è un'affascinante cittadina provenzale situata alle porte della Camargue (una delle aree naturali più belle d'Europa) che ha tanto da offrire e da raccontare. Sorge sulle sponde del Grand Rhône (uno dei due rami in cui si divide il Rodano), a circa quattro ore di treno da Parigi (dalla stazione Gare de Lyon), ed è perfetta per trascorrere qualche ora (o giorno) all'insegna della quiete, passeggiando senza una meta precisa e immergendosi nella sua atmosfera.

Arles deve gran parte della sua fama agli scorci immortalati da Vincent Van Gogh, che scelse di vivere qui dal febbraio del 1888 al maggio del 1889, realizzando alcuni dei suoi quadri più famosi. Eppure delle oltre 200 tele dipinte ad Arles, in città non ne è rimasta neppure una. Tuttavia, è possibile osservare i colori e respirare le atmosfere che ha catturato nelle sue opere. I luoghi in cui l'artista pose il cavalletto sono segnalati da pannelli che riproducono gli scorci dipinti. Eccone alcuni: Place du Forum ("Terrazza del caffè la sera"), quai du Rhône ("La notte stellata"), Place Lamartine ("La casa gialla") e rue Mireille ("Il vecchio mulino"). Oltre a questi luoghi, sono dedicati al noto pittore olandese anche: la Fondation Vincent Van Gogh, dove sono esposte opere di artisti contemporanei; e l'Espace Van-Gogh, l'ex ospedale psichiatrico in cui fu internato, attualmente centro culturale.

Molto tempo prima che il maestro olandese fissasse sulle tele la bellezza di questa località, i romani ne avevano già apprezzato l'indiscusso fascino. Colonizzata da Giulio Cesare nel 46 a.C., Arles fu definita dal grande poeta Ausonio "Gallula Roma", ossia la piccola Roma dei Galli. Girovagando per le strade acciottolate della città si intuisce subito l'importanza che ha avuto per i romani. A quell'epoca risalgono infatti diversi monumenti ben conservati che sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Tra questi spicca lo spettacolare anfiteatro, chiamato Les Arènes, dove si tenevano cruenti combattimenti di gladiatori e corse di bighe. Convertito in fortezza nel Medioevo e, più tardi, in una città nella città, oggi ospita eventi culturali e le famose ferias (feste con corse di tori). Gli altri monumenti di epoca romana sono: il Thèâtre Antique, di cui restano pochi preziosi resti; le Thermes de Costantin, probabilmente le terme romane più grandi della Provenza; Les Alyscamps, vasta necropoli creata dai romani ma in seguito utilizzata pure dai cristiani; i Cryptoportiques du Forum, una serie di imponenti gallerie sotterranee, che si ipotizza ospitassero negozi o magazzini; e il Cirque romain.

Risale invece al Medioevo l'Église Saint-Trophime, situata nella scenografica Place de la République e Patrimonio Mondiale Unesco. Costruita tra il XII e il XV secolo, è considerata un capolavoro del romanico provenzale. La facciata è caratterizzata da un magnifico portale riccamente scolpito con scene bibliche mentre l'interno è semplice ed austero. Alla destra del portale si accede al chiostro, famoso per le sue colonne e i suoi capitelli scolpiti che rappresentano l'Antico e il Nuovo Testamento nonché storie care agli arlesiani. Rimanendo in tema di architetture religiose, meritano una visita anche: l'Église Notre-Dame de la Major, costruita nel XII secolo, che campeggia su Arles dal punto più elevato della città; e l'Abbaye de Montmajour, che testimonia 1.000 anni di storia e di architettura.

Arles vanta inoltre una straordinaria varietà di musei e centri culturali. Il più famoso è senza dubbio il Musée Départemental Arles Antique. Ospitato all'interno di un moderno edificio color blu cobalto, offre ai visitatori un'affascinante visione dell'archeologia. La sua ricca collezione di reperti comprende innumerevoli tesori che testimoniano l'importanza commerciale e marittima dell'antica Arles. Oltre al Musée Départemental Arles Antique, vi consigliamo di visitare anche: il Musée Réattu, allestito in un priorato trecentesco dei Cavalieri di Malta magnificamente restaurato, che spazia dall'arte moderna a quella contemporanea; il Museon Arlaten, dedicato alla cultura provenzale, che fu fondato dal poeta Frédéric Mistral; e l'avveniristico LUMA Arles, uno spazio polifunzionale dedicato alle arti visive, dove spicca la torre progettata da Frank Gehry.

Tra i maggiori eventi della città si ricorda Les Rencontres d'Arles, il più importante festival europeo dedicato alla fotografia. Attira fotografi e appassionati da tutto il mondo fin dal 1970, quando venne fondato dal fotografo Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier e dallo storico Jean-Maurice Rouquette. Si tiene ogni anno da luglio a settembre e prevede mostre, dibattiti, spettacoli e laboratori in diversi luoghi storici di Arles (alcuni dei quali di solito chiusi al pubblico).

Infine, per quanto concerne la gastronomia, la cucina tradizionale è tipicamente provenzale, pur con qualche sfumatura della Camargue. Le specialità locali da non perdere sono: la famosa salsiccia d'Arles, la gardiane de taureau (stufato di toro solitamente accompagnato dal riso della Camargue), il fumeton (coscia di montone affumicata alle erbe aromatiche), le telline condite con salsa d'aglio, l'anchoïade (salsa di acciughe servita insieme a crostini di pane e a verdure crude e cotte), il formaggio di capra all'olio d'oliva e la tapenade (paté di olive). Il tutto accompagnato, con moderazione, dai vini della regione di Arles.

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