Museo Guimet

© photo Musée national des arts asiatiques - Guimet

Un museo unico al mondo, dove Europa e Asia si incontrano

Il Museo Guimet (in francese Musée national des arts asiatiques - Guimet) è, a livello mondiale, uno dei più notevoli musei dedicati all'arte asiatica. Situato nel XVI arrondissement, a due passi dal Palais de Tokyo e dal Trocadéro, vanta una superba ed eterogenea raccolta di sculture, dipinti, manufatti artigianali e oggetti sacri provenienti da una vastissima regione geografica comprendente tra gli altri l'Afghanistan, l'India, il Nepal, il Pakistan, il Tibet, la Cambogia, la Cina e la Corea. Ma la stessa visita dei suoi 5.500 metri quadri di esposizione costituisce un'esperienza appassionante. Il museo è stato fondato dal ricco industriale lionese Émile Guimet (da cui il nome) per ospitare l'ampia gamma di oggetti che aveva raccolto durante i suoi lunghi viaggi intorno al mondo.

Émile Guimet

Imprenditore visionario e appassionato, Émile Guimet nacque nel 1836 da una ricca famiglia di Lione che aveva fatto fortuna nell'industria chimica. Suo padre, Jean-Baptiste (1795-1871), sviluppò la produzione industriale del blu oltremare sintetico, noto anche come "Bleu Guimet".

Poco interessato agli affari, che tuttavia gestiva sempre con attenzione, il giovane Émile fu presto attratto dai viaggi e dalla scoperta del mondo, che descrisse con occhio curioso e aperto nei resoconti che pubblicò al suo ritorno: Spagna nel 1862, Egitto nel 1865, Grecia, Turchia, Romania e Austria nel 1868. Superata, o meglio, assimilata la tradizione del Grand Tour in Europa, passaggio obbligato per la buona società del tempo, i nuovi rappresentanti dell'intellighenzia spingevano i propri interessi agli altri continenti, dall'Africa all'Asia. La scoperta del Museo del Cairo, appena inaugurato e ideato dall'egittologo Auguste Mariette, fu decisiva. Guimet sognava di fondare un'istituzione simile in Francia con una scenografia originale che mettesse in risalto gli oggetti esposti e un approccio scientifico accessibile ai visitatori.

Dotato di una curiosità insaziabile, Guimet mise presto insieme una vasta collezione di manufatti religiosi provenienti dall'Egitto, dalla Grecia e da Roma. Il viaggio in Giappone, Cina e India nel 1876 gli permise di acquisire una serie di pezzi destinati al Musée des Religions, che fece costruire a proprie spese a Lione nel 1879.

Convinto che il suo lavoro avrebbe avuto più successo a Parigi, qualche anno dopo negoziò il trasferimento del Musée des Religions nella capitale. Gli fu offerto un terreno in Place d'Iéna dove fu costruita una replica del museo di Lione. Guimet donò la sua collezione allo Stato e il museo fu inaugurato nel 1889, lo stesso anno della Tour Eiffel. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1918, Guimet lavorò allo sviluppo del museo.

La storia del museo

Installato inizialmente a Lione, il museo fu poi trasferito a Parigi nell'edificio fatto costruire dallo stesso Guimet sui terreni in via di urbanizzazione del XVI arrondissement. Affascinato dall'Oriente e dalle sue civiltà, vi riunì le sue straordinarie collezioni, in particolare quelle che aveva raccolto dai viaggi in Giappone, Cina e India nel 1876-1877.

Guimet non fu il solo a interessarsi all'Asia, come dimostrano le missioni di studio e di esplorazione di Victor Collin de Plancy e Charles Varat in Corea nel 1889, le spedizioni di Louis Delaporte in Cambogia nel 1873 e nel 1880, i viaggi di Paul Pelliot in Cina e in Asia centrale nel 1906-1909, o ancora quelli di Jacques Bacot in Tibet e di Alfred Foucher in India e Afghanistan. Queste missioni hanno dato vita a lavori scientifici di grande importanza, che hanno contribuito al riconoscimento di queste civiltà in Occidente tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

A partire dagli anni Venti, le loro scoperte hanno arricchito le collezioni del Musée Guimet, integrate poi da quelle dell'archeologo Joseph Hackin per l'Afghanistan e dello storico dell'arte Philippe Stern per la Cambogia e il regno del Champa (Vietnam), grazie ai legami mantenuti con la Délégation archéologique française en Afghanistan (DAFA) e con l'École française d'Extrême-Orient (EFEO).

Nel 1945, nell'ambito di una vasta riorganizzazione delle collezioni nazionali francesi, il Musée Guimet ricevette parte delle collezioni del Louvre (compresa la prestigiosa collezione Grandidier), diventando uno dei principali musei d'arte asiatica del mondo.

Organizzato dal 1938 intorno alla cour khmère e alla splendida biblioteca di Guimet (classificata come monumento storico di Francia), il museo ha intrapreso nel 1996 un vasto programma di ristrutturazione guidato dagli architetti francesi Henri e Bruno Gaudin. La ristrutturazione ha arricchito la sede espositiva di maggior fascino, esaltando le opere esposte grazie all'uso della luce naturale e guidando il visitatore alla loro scoperta lungo un percorso sinuoso che segue il monumentale scalone centrale. Il nuovo museo è stato inaugurato nel 2001 dall'allora presidente Jacques Chirac.

Oggi il Musée Guimet mantiene stretti legami di collaborazione scientifica e tecnica con i principali musei dell'Asia e contribuisce, attraverso le mostre temporanee che organizza o a cui partecipa a Parigi e in tutto il mondo, a una migliore comprensione di civiltà, popoli e credenze, in linea con i desideri del suo fondatore. Propone inoltre un ricco programma artistico e culturale (laboratori, incontri, spettacoli, visite guidate, ecc.) pensato per coinvolgere sia gli adulti che i bambini.

Altri due siti sono stati annessi al Musée Guimet: il Musée d'Ennery (situato al numero 59 di Avenue Foch) nel 1908 e l'Hôtel d'Heidelbach (al civico 19 di Avenue d'Iéna) nel 1991. Dal 2001 l'Hôtel d'Heidelbach comprende un autentico padiglione del tè (chashitsu) disegnato dall'architetto hashitsu Nakamura Masao, al quale si accede da un piccolo sentiero disseminato di gradini in pietra, bambù nani, muschio, equiseti, felci e ciliegi. Al suo interno è possibile partecipare alla leggendaria cerimonia del tè giapponese.

Le collezioni

Il Musée Guimet è il depositario delle grandi spedizioni scientifiche e archeologiche francesi della fine del XIX secolo. Fu in questo periodo che la Francia, come molti altri paesi europei, iniziò ad interessarsi maggiormente all'Asia. Alle missioni degli esploratori desiderosi di esplorare e mappare nuovi orizzonti seguirono quelle di antropologi, linguisti ed etnologi, impegnati con passione nella scoperta del globo, le cui distanze si erano ridotte grazie ai progressi dei trasporti terrestri e marittimi.

Fu anche il periodo in cui l'Europa perseguì una politica coloniale. Tuttavia, le ambizioni della maggior parte di questi scopritori, pionieri di una conoscenza su cui ancora oggi fondiamo molti aspetti della nostra comprensione, si basavano su un approccio scientifico volto a portare alla luce civiltà all'epoca poco conosciute. Guimet si recò in Giappone (un paese che non era mai stato colonizzato) nel 1876 e parlò con i superiori dei monasteri buddisti prima di acquistare, seguendo i loro consigli, importanti pezzi di statuaria; Louis Delaporte disegnò, fotografò e realizzò calchi dei templi della Cambogia e nel 1873, con l'approvazione del re di Cambogia, inviò in Francia esempi di sculture khmer; Victor Collin de Plancy e Charles Varat raccolsero testimonianze della cultura coreana e le inviarono in Francia con il sostegno delle autorità coreane.

Nella prima metà del XX secolo, i progressi dell'archeologia come disciplina a sé stante consentirono a Joseph Hackin, attraverso il suo lavoro con la Délégation archéologique française en Afghanistan, di contribuire ampiamente all'arricchimento delle collezioni del Musée Guimet. Paul Pelliot in Asia centrale, Jacques Bacot in Tibet e i ricercatori dell'École française d'Extrême-Orient permisero al museo di partecipare a questa straordinaria fioritura della conoscenza dell'Asia, dei suoi popoli, delle sue religioni e della sua storia.

Oggi il museo custodisce notevoli collezioni di arte asiatica, regolarmente arricchite da nuove acquisizioni, che ripercorrono 7.000 anni di storia e che comprendono oltre 60.000 pezzi (sculture, porcellane, stampe, dipinti, tessuti, mobili, oggetti preziosi, ecc.) le cui origini spaziano dall'Afghanistan al Giappone, passando per la Cina, l'India e il Sud-Est asiatico. Tra queste spiccano la più ricca collezione di manufatti khmer visibile al di fuori della Cambogia e la vasta raccolta d'arte cinese, che abbraccia molteplici forme d'espressione, dai dipinti a inchiostro alle opere calligrafiche e dall'arte funeraria ai bronzi antichi.

Giorni e orari di apertura

dal mercoledì al lunedìdalle 10:00 alle 18:00 (le casse chiudono alle 17:15)
martedìchiuso
la vigilia di Pasqua, il lunedì di Pentecoste, il 24 e 31 dicembrechiusura anticipata alle 16:45
il 1° maggio, il 25 dicembre e il 1° gennaiochiuso

Tariffe biglietto d'ingresso

Biglietto unico con accesso alle collezioni permanenti, alle mostre temporanee e all'Hôtel Heidelbach (escluso il Musée d'Ennery)intero € 13 / ridotto € 10

Informazioni utili
Sito ufficiale: Musée Guimet - Tel.: +33 (0)1 56 52 54 33
Indirizzo: Musée Guimet, 6, place d'Iéna 75116 Paris
Fermata METRO/RER: Ièna, Trocadero o Boissière.
Bus: 22, 30, 32, 63, 82.
Info accessibilità: Museo è accessibile ai visitatori a mobilità ridotta, su sedia a rotelle manuale o elettrica, l'accesso al museo Guimet è tramite una rampa sulla sinistra delle scale. Gratuità per il disabile e il suo accompagnatore.
Audioguida per le collezioni permanente: gratuità per visitatori individuali, disponibile in 8 lingue.

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