10 opere del Museo d'Orsay da vedere assolutamente

I capolavori da non perdere se visiti il Museo d'Orsay per la prima volta

Allestito all’interno di una ex stazione ferroviaria lungo la Senna, il Museo d'Orsay è, insieme al Louvre, uno dei musei d'arte più importanti di Parigi. La sala principale, dominata dall'orologio della stazione, fu mantenuta intatta in modo che lo spazio centrale creasse un senso di unità tra le varie forme d'arte rappresentate nel museo: pittura, scultura, arti decorative, fotografia, arti grafiche e architettura. Il luogo stesso in cui sorge il museo può definirsi un'opera d'arte.

Al suo interno sono custodite un gran numero di opere dal valore inestimabile risalenti agli anni compresi fra il 1840 e il 1914, un periodo d'oro per l'arte francese. Tra queste spiccano alcuni capolavori dei movimenti impressionista, postimpressionista e Art Nouveau.

Il percorso del museo si snoda su tre livelli principali: il livello inferiore è dedicato agli anni 1848-1880; il livello superiore ospita la prestigiosa collezione di quadri dell'Impressionismo e Postimpressionismo, vera punta di diamante del museo; e al livello intermedio sono esposte le opere realizzate fra il 1870 e il 1914.

Ma quali sono le opere del Museo d'Orsay da non perdere? L'intero museo merita una visita attenta ma se il tempo a disposizione è poco, ecco selezionati per voi i 10 capolavori da vedere assolutamente.

1. LA COLAZIONE SULL’ERBA

La colazione sull'erba - Édouard Manet Museo d'Orsay

Il pic-nic è un'usanza molto amata dai francesi e anche nell'arte è stato spesso raffigurato in veri e propri capolavori, il più famoso dei quali è La colazione sull'erba, un dipinto realizzato nel 1863 da Édouard Manet, considerato il maggiore esponente della pittura pre-impressionista. Oltre ad essere uno dei quadri più famosi al mondo, l'opera ebbe l'effetto di un terremoto su pubblico e critica che la giudicò un'oscenità. Cosa c'è di più innocente di un pic-nic? Eppure l'opera fu ritenuta scandalosa per la presenza di una donna nuda in mezzo a uomini vestiti. A sconvolgere il pubblico non fu solo il nudo femminile ma anche l'adozione di una tecnica pittorica innovativa: Manet abbandonò le consuete sfumature per lasciare spazio ai violenti contrasti tra luce ed ombra.

2. OLYMPIA

Olympia - Édouard Manet Museo d'Orsay

Dello stesso pittore si può ammirare anche Olympia, un celebre dipinto realizzato nel 1863 che suscitò violente reazioni in occasione della sua esposizione al Salon di Parigi del 1865. Per dipingere quest'opera Manet si è ispirato alla Venere di Urbino di Tiziano e forse alle numerose rappresentazioni di Danae, un soggetto che Tiziano ha affrontato spesso. Rispetto a La colazione sull'erba, questa volta il contenuto è ancora più esplicito. L'opera ritrae una donna completamente nuda, inequivocabilmente una prostituta, che con il suo sguardo sfacciato sfida lo spettatore, e ciò fu giudicato scandaloso dalla critica del tempo. In difesa del pittore francese si schierò Émile Zola, conscio della modernità dell'opera. Attraverso una pittura schietta e priva di compromessi l'artista ha proposto una nuova interpretazione del nudo femminile.

3. BALLO AL MOULIN DE LA GALETTE

Ballo al moulin de la Galette - Pierre-Auguste Renoir Museo d'Orsay

Un altro capolavoro da non perdere è Ballo al moulin de la Galette, uno dei dipinti più famosi del pittore francese Pierre-Auguste Renoir oltre che uno dei quadri simbolo dell'intero Impressionismo. Fu dipinto dall'artista nel 1876 ed esposto, l'anno successivo, alla terza Exposition des Impressionistes. L’opera ritrae uno spaccato di vita parigina dell'epoca al Moulin de la Galette, un ristorante danzante inaugurato nel 1870 all'interno di un vecchio mulino a vento sulla collina di Montmartre. Sebbene scelga di ritrarre alcuni suoi amici, il pittore cerca soprattutto di riprodurre la stessa atmosfera gioiosa e bohèmienne di questo locale. In quest'opera Renoir sperimenta la nuova tecnica impressionista, impiegando pennellate rapide e fitte, con piccoli tocchi di colore puro accostati tra loro.

4. AUTORITRATTO

Autoritratto - Vincent Van Gogh Museo d'Orsay

Nel Museo d'Orsay è conservato uno dei dipinti più belli e vivaci del pittore olandese Vincent Van Gogh, Autoritratto, realizzato nel 1889 in Provenza, durante il suo ricovero presso il manicomio di Saint-Rémy, dove si era fatto rinchiudere dopo un periodo di crisi. Come molti artisti prima di lui anche Van Gogh si è spesso preso per modello: basti pensare che esistono circa una quarantina di autoritratti del pittore, e questo è senza dubbio il migliore. A proposito della realizzazione di questa tela, così scriveva alla sorella: "Cerco una rassomiglianza più profonda di quella che raggiunge il fotografo". L'artista voleva descrivere la propria personalità e i propri tormenti. Nell’opera l’attenzione è concentrata tutta sul viso ed in particolare sullo sguardo, che colpisce per immediatezza.

5. LA CHIESA DI AUVERS-SUR-OISE

La Chiesa di Auvers-sur-Oise - Vincent Van Gogh Museo d'Orsay

Oltre al celebre Autoritratto, il Museo d'Orsay custodisce un altro splendido ed interessante capolavoro di Vincent Van Gogh, La Chiesa di Auvers-sur-Oise, realizzato nel 1890, durante le ultime settimane della sua vita. Dopo aver lasciato l'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy de Provence, Van Gogh decise di abbandonare il sud della Francia e di stabilirsi a Auvers-sur-Oise, un paese nelle vicinanze di Parigi famoso per i suoi suggestivi scorci dove incontra il dottor Gachet, pittore anch'egli, che accetta di prendersi cura di lui. La tela raffigura in modo quasi visionario l'architettura della splendida chiesa di Auvers vista dall'abside, la parte opposta alla facciata. Le pennellate burrascose e i colori forti impiegati dall'artista preannunciano l'arte dei Fauves e dei pittori espressionisti.

6. NATURA MORTA CON MELE E ARANCE

Natura morta con mele e arance - Paul Cézanne Museo d'Orsay

Un’altra opera da vedere assolutamente è Natura morta con mele e arance, un dipinto a olio su tela realizzato nel 1899 da Paul Cézanne, riconosciuto da molti come uno dei più grandi pittori dell'arte moderna, a metà strada tra l'Impressionismo e le prime avanguardie pittoriche del Novecento. Alle nature morte il pittore francese dedica una speciale attenzione sin dagli esordi ma in particolare nel periodo della piena maturità, durante il quale dipinge appunto questa splendida opera, che rientra in una serie di sei nature morte realizzate nello stesso anno nella sua bottega parigina. La modernità e la ricchezza della tela, che tra l'altro anticipa alcuni aspetti del movimento cubista, ne fanno la più importante natura morta mai dipinta da Cézanne.

7. LA CLASSE DI DANZA

La Classe di danza - Edgar Degas Museo d'Orsay

Da non perdere anche La Classe di danza, un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1871 e il 1874 da Edgar Degas, uno dei più conosciuti pittori e scultori francesi legati all’Impressionismo, al quale però non aderì completamente. L'artista si recava di frequente all’Opéra di Parigi che sorgeva in rue Le Peletier non solo in veste di spettatore ma intrufolandosi anche dietro le quinte e nel foyer di danza, esplorandone i diversi spazi e interessandosi ai suoi frequentatori. Le ballerine sono diventate così il suo soggetto preferito, ripreso in una quantità incredibile di varianti. L’opera, tra le prime ad affrontare questo tema, raffigura il momento in cui una ballerina sta provando dei passi di danza sotto l'occhio vigile del suo insegnante.

8. DUE DONNE TAHITIANE

Due donne tahitiane - Paul Gauguin Museo d'Orsay FLICKR © jean louis mazieres

Nella nostra lista dei quadri da non perdere al Museo d'Orsay non poteva mancare Due donne tahitiane, una delle opere più celebri del pittore francese Paul Gauguin, considerato tra i maggiori interpreti del Postimpressionismo. In fuga dalla civiltà occidentale alla ricerca di un luogo di pace, l’artista tra il 1891 e il 1893 abitò a Mataiea, sull'isola di Tahiti, una sorta di paradiso terrestre dove rimase affascinato dai colori, dai profumi e dalla popolazione locale, che divenne soggetto primario di alcuni suoi dipinti, come appare in questa tela. L’opera raffigura due donne indigene in riva al mare intente nello svolgimento di semplici attività quotidiane. La composizione, apparentemente sintetica e semplice, è in realtà sorretta da una struttura cromatica e compositiva perfettamente armonica.

9. I PAPAVERI

I Papaveri - Claude Monet Museo d'Orsay

Tra gli innumerevoli capolavori che si possono ammirare al Museo d'Orsay troviamo anche I Papaveri, un magnifico dipinto realizzato nel 1873 dal pittore francese Claude Monet, uno dei più celebri ed importanti esponenti dell'Impressionismo. Dopo essere rientrato dall'Inghilterra, l'artista nel 1873 si trasferisce ad Argenteuil, una ridente cittadina sulle rive della Senna ricca di paesaggi luminosi che gli permetteranno di esplorare tutte le possibilità offerte dalla tecnica en plein air, ossia all'aria aperta. La tela, una delle più famose di Monet e forse di tutto l'Impressionismo, ritrae la prima moglie Camile e il figlio Jean mentre passeggiano tra i campi di papaveri. Nell'opera sono concentrate le principali caratteristiche della pittura impressionista: i colori brillanti e vivaci, la prospettiva e la tecnica en plein air.

10. IL CIRCO

Il Circo - Georges Seurat Museo d'Orsay

Un'altra opera degna di nota è il dipinto Il Circo realizzato nel 1891 dal pittore francese Georges Seurat, considerato il maestro del Puntinismo e l’artista che, con le sue teorie sui colori, ha rivoluzionato la pittura. Si tratta dell'ultima opera realizzata da Seurat prima di morire all'età di soli 31 anni e per questo rimasta incompiuta. È il terzo pannello di una serie che l'artista ha dedicato alle attrazioni della società moderna e agli spettacoli notturni. Il tema circense era stato già largamente trattato in pittura nel corso degli anni '80 dell'Ottocento, in particolare da Renoir, Degas e Toulouse-Lautrec, ma in questo dipinto è affrontato in modo del tutto originale: il circo di Seurat è puramente simbolico e non presenta alcun riferimento alla realtà.

© Redazione Parigi.it

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